Oggi 31

Vado a comperarmi la torta nella mia pasticceria preferita

gemella.blog.excite.it è qui

Prima o poi doveva succedere, il mio primo blog aperto nel maggio del 2003 e pieno zeppo di fatti personali si sposta dalla ormai quasi defunta piattaforma blog di Excite alla sempre più mitica WordPress. In un pomeriggio ho spostato uno ad uno i post.. ed ora è tutto è tutto qui. Non varrà niente, ma è sempre “storia del web”, anche se la mia.

[Cliccare sull’immagine per accedere allo screenshot di quel che fu il blog]

Pulizie d’Agosto

Questo spazio contiene post importanti, forse gli unici che mi raccontano veramente, forse anche troppo. Oggi avrei proprio voglia di scriverne un altro, ma preferisco non farlo più qui. A volte nella vita è bene tenere vari gradi di separazione.

Giocatori

Riflettevo sul fatto che il carattere è carrattere, cioè daje che daje, comunque sempre più o meno là stà. Riflettevo sul fatto che tutti non fanno che consigliarmi quello che è buono per me, da anni poi gli stessi identici consigli. “Santa miseria”, come dice mia nipote. E poi ancora riflettevo con mia sorella pure sul fatto che non è detto che uno di 30 sia per forza più maturo […] ed affidabile di uno di 20. E si che insomma, se uno è in un modo magari spera che l’età lo migliori, e invece poi l’età arriva e tu sei sempre tu. Allora tu ti senti anche in obbligo di spiegare come sei o forse in diritto di essere come credi. E allora rilfettendo: “…il Lippi bis dovrebbe portare una ventata di novità, magari lasciando liberi di essere se stessi giovani spesso criticati per eccesso di gioventù e impunemente anestetizzati dalla voglia di diventare grandi. Per capirci, per la Nazionale è stato molto più utile e decisivol Cassano bizzoso che pianse dopo il biscotto scandinavo 4 anni fa che non quello maturo e diligente di questi giorni.” (by Zoro)

Daje sempre

Ci voleva un “Daje” per tornare a scrivere (qui). Ieri serata di belle persone e bei discorsi. La vespa rossa che per tutta la serata ha “sorretto gli spiriti” dei “pensatori” ne coglie l’essenza, come quel Daje che sta diventando un modo di dire con sempre maggiori significati. Così, se per alcuni simboleggia la voglia di “ficcare la politica nella fanga”, per altri, come me, Daje è al contrario l’esortazione a non buttare nella fanga quello che di buono s’è fatto. […] Ma Daje è anche il desiderio che il sogno un giorno si realizzi, è la speranza di farne parte, è la voglia di “Fondazione”, come quella che su Facebook continua a crescere. Spontaneamente. Un post come sempre “fra le righe” dedicato un po’ a chi è sempre, senza manco forse immaginare di esserlo, “sopra le righe”.

[Foto della Daje Night by avtuvo]

I migliori risto japan a Roma

Ho in generale una passione per tutta la cucina etnica, indiana, araba, cinese, thai, ma l’amore per quella giapponese va oltre la comune attrazione verso tutto ciò che è diverso e lontano dalle nostre abitudini, in questo caso culinarie. Quei piccoli pezzi di pesce crudo accompagnato da riso in bianco riescono sempre a conferirmi una sorta di “pace” interiore. Visti questi presupposti e abitando vicino Roma, è naturale che ogni […] occasione sia buona per provare un nuovo jap e visto che questo è stato decisamente un anno all’insegna del sushi, voglio regalare a questo blog un “micro-contenuto” con il reportage sui migliori giapponesi della capitale. La mia è una lista assolutamente personale, non sono un’esperta a differenza di altri come youkosoitalia, e ci tengo a precisare che la mia passione si esprime solo per una parte della cucina nipponica, ovvero sushi, sashimi e varianti sul tema. Quello che ancora non azzecco in pieno, sono i nomi dei vari piatti. Poco male, vuol dire che nel 2008 rifarò il giro da capo e prenderò appunti.

Bianco

Forse aveva proprio ragione Oscar Wilde. Quando diceva che l’unico modo per resistere ad una tentazione era cedervi. Così, dopo averci pensato quasi un annetto, l’ho comprato, il mio macbook bianco, bellissimo. Vabbè uno stipendio non farà la differenza, mi sono detta, la casa comunque non la trovo, con o senza mac… […] E’ che quando spendi tanti soldi il cuore ti batte forte.. Vabbè ora sono qui e non riesco a spegnerlo. Solo ieri breve pausa per il classico film del weekend. In sala niente di decente, così vai col DVD di ‘Nero Bifamiliare’, film sulle ossessioni, l’amore, l’amore e le ossesioni, ecc. Nel film giocano un ruolo fondamentale le coincidenze. Le coincidenze fanno credere al protagonista che la moglie lo tradisce, che i vicini lo odiano, che non ci siano vie di uscita. Le stesse coincidenze però lo salvano dall’autodistruzione. Ho sempre creduto nelle coincidenze, mi hanno aiutato più di una volta a capire, a collegare. Così ancora una volta questo film, visto ieri e passato quasi sottotono, oggi mi torna in mente per una concidenza. Ero in rete, giravo in rete, mi nutrivo di essa più di quanto sia normale. Ma la passiione si nutre di se stessa. E sorrido. E mi riscopro come il protagonista del film, io con le mie ossessioni, io con le mie intuizioni, io che rido di come tutto si ricomponga a pennello, io che aggiungo alla lista l’ennesima storia che va come è sempre andata, come vanno tutte. E come vuoi che vada? E vorrei commentare e non posso, e vorrei chattare e non dico e vorrei staccare e non stacco.

Non fissarsi

“L’amore non basta“. Visto al cine la scorsa settimana. Film discreto, ma intuizione geniale. Il tema dell’amore che, per quanto passionale, irrazionale, totalizzante, non può bastare a salvarci da quello che siamo, dalle nostre paure, dai nostri obiettivi è da non perdere. Storie d’amore che ti rimangono nella testa, diventando ossessioni da cui […] ci si distacca con fatica. Così anche dopo mesi dalla rottura, nella testa rimane ancora lui, come se al mondo non esistessero altri uomini.. quando invece basterebbe fare caso a quelli che ti passano accanto discretamente con la loro gentilezza, a quelli che ti danno affetto senza stare lì ad elemosinarlo. La parola d’ordine diventa quindi “non fissarsi”, sull’amore di per sè, sul lavoro, sulle amicizie sbagliate, sui soliti discorsi. E a volte basta poco, basta farsi un giro.

Non voto countdow

Mancano poche ore alle elezioni, i miei nipoti giocano online con i Lego e io penso alla mia scelta di non votare. Al voto ci ho sempre tenuto e creduto, mai persa una chiamata alle urne, neanche per il più inutile dei referendum, mai lasciata neanche scheda bianca. Dopo anni di delusioni politiche, questa volta ho deciso di esprimere il mio voto […] non andando a votare. Il mio astensionismo, che a poche ore dall’apertura dei seggi, mi pesa sempre di più, e che minuto dopo minuto continuo a rimettere in dubbio non è quello di chi non sa neanche in che giorno si vota o di chi non segue e non crede nella politica. In questi anni ho espresso la mia fiducia chiudendo sempre un occhio, votato per evitare che la destra vincesse. Ma questa sinistra mi ha deluso e non parlo solo della sciagurata legge sull’indulto, non parlo del fatto che in questi anni di governo instabile nulla si è fatto di reale, manco una nuova legge elettorale, che pure è sempre in cima ai programmi. Questa volta non ho coraggio di votare nessuno dei candidati. Neanche Walter, il Rutelli-bis. Walter che anni fa disse che avrebbe abbandonato la politica, Walter sindaco della città, che per Roma ha fatto solo l’inutile Festa del cinema. Walter che compra casa a prezzi irrisori, ma lui “è diverso”. Il mio voto non voto mi costa. Vorrei andare al seggio e lasciare scheda bianca, ma no. Preferisco comparire nelle statistiche di quelli che “delusi non sono andati a votare”. Non siamo più ai tempi in cui ancora potevo credere, ai tempi del Moretti che incitava D’Alema a “dire qualcosa di sinistra”. Forse siamo cambiati noi e con noi anche i politici peggiorano, cioè forse questa politica, in Italia, ce la meritiamo.. pure se credo che la politica possa essere migliore del suo popolo ed avere una funzione educativa. Lunedì sarò davanti alla tv per seguire lo sfoglio. Ma non so se dentro me farò, questa volta e comunque, il tifo. Io queste elezioni, forse, le ricorderò solo per i video.

Foto by alby83

PS: non ce l’ho fatta, non ce l’ho fatta a farmi privare di un mio diritto. Ho dato la mia fiducia, trattatemela bene. Ci vediamo fra.. due anni.

Differenze

Di quante macchine ci sono a Roma non te ne accorgi se ci vivi. Pure se tutti i giorni ti ritrovi nel solito ingorgo, se il parcheggio è un miraggio o ci metti un’ora per arrivare. Se sei di ritorno da Copenhagen, invece, non solo noti quante macchine girano, ma sopratutto quante ne sono parcheggiate. Ovunque, ogni metro, ogni centimetro di strada e […] marciapiede ha la sua macchina. A Copenhagen no. Le biciclette sono migliaia e ovunque, appoggiate al primo palo che capita, le macchine sono un’eccezione e parcheggiate facilmente l’una ben lontana dall’altra. Ecco, certe cose le noti solo tornando dai viaggi. Allora noti quanto di corsa ci muoviamo, come prendiamo con ansia e rabbia la vita, quanto insicuri ci muoviamo nelle nostre strade, sempre più o meno preoccupati che il nostro vicino sia il prossimo “delinquente” pronto a fregarci. Copenhagen è una di quelle città che Mazzocchi definirebbe “a misura d’uomo” ed è così. Non è facile abituarsi ai suoi ritmi o ai suoi prezzi salati… Anche a livello umano il danese è un tipo cordiale, ma sempre sulle sue. Poca confidenza, ma tanta efficienza, come il leggendario “raddrizzatore di code”, come la metro che passa ogni 5 minuti e che in 10 ti porta fin dentro l’aeroporto. Credo che l’Italia in generale si salvi essenzialmente perchè è stupenda, cioè non funziona un cavolo, ma visto che c’abbiamo i monumenti più belli del mondo, natura, cibo, ecc.. ecco possiamo permetterci di rovinare tutto, che tanto il turista verrà sempre. Che peccato doversi riabituare a certe cose. Nel frattempo, per la serie “ricordiamo il meglio, scordammoce o’ passato”, ho postato sul Flickr e sul tumblr le foto dei negozietti di design che ho scovato, dei bar “cool” dove ho trovato un po’ di caldo, ma pessimmi caffè e ancora le foto di quella mezza indimenticabile giornata di neve leggera.